Conto PIR (Piani Individuali Risparmio)

Dal 7 maggio 2019 sospesa l'apertura di nuovi PIR

Le nuove regole sulla composizione dei PIR introdotte dalla legge di bilancio 2019, divenute operative a partire dal 7 maggio 2019, ci impediscono di continuare a proporli ai nostri clienti: è stato infatti introdotto l'ulteriore vincolo del possesso di una quota di almeno il 3,5 % dell'investimento totale in Fondi venture capital, non quotati, e quindi non negoziabili con Directa; pertanto non ci è più possibile mettere a disposizione dei clienti tutti gli strumenti necessari per comporre e mantenere compliant il piano di risparmio.

Le informazioni qui sotto riportate riguardano i PIR già aperti precedentemente, che possono essere mantenuti.

Che cosa sono i PIR

I PIR sono stati istituiti dalla legge di bilancio per l'anno 2017 con l'intento di convogliare una parte dei risparmi delle persone fisiche, cui sono riservati, verso le imprese italiane, e in particolare quelle di piccole e medie dimensioni.

L'incentivo per l'investitore è costituito dall'esenzione totale dalla tassazione ordinaria per qualunque rendita finanziaria conseguita nell'ambito del PIR (capital gain, dividendi, interessi...) e inoltre dall'imposta di successione e donazione per il capitale conferito, a fronte del rispetto delle condizioni qui di seguito elencate:

  • gli investimenti nel PIR devono essere mantenuti per almeno cinque anni (è tuttavia possibile smobilizzarli prima, rinunciando all'esenzione fiscale)
  • ogni singolo PIR non può superare l'importo di 30.000 euro investiti in un anno
  • il singolo investitore non può superare i 150.000 euro complessivamente immessi nei PIR (vale a dire che può destinare ai PIR al massimo 30.000 euro all'anno per cinque anni, anche non consecutivi)
  • il 70% delle risorse deve essere investito in strumenti finanziari emessi da imprese italiane, o anche europee, purché dotate di una stabile organizzazione in Italia (vincolo di diversificazione)
  • il 30% di questo 70% (quindi il 21% del totale) deve essere destinato a strumenti emessi da imprese non incluse nel FTSE Mib, quindi aziende di minor capitalizzazione come quelle quotate nei segmenti MidCap, STAR e AIM
  • a un singolo emittente non può essere destinato più del 10% del portafoglio (vincolo di concentrazione).

Il Conto PIR con Directa

Directa offre la possibilità di aprire un conto PIR dedicato.
I Clienti potranno creare in totale autonomia il proprio portafoglio.

Nel conto PIR sono a disposizione tutte le piattaforme di Directa e gli strumenti utili per l'attività di trading.
E' possibile operare su azioni dei mercati italiano (MTA), Xetra e Cboe (ex - BATS Europe), nonché su obbligazioni, ETF, fondi e Certificati.
Non è invece abilitata l'operatività con leva finanziaria e su strumenti a margine.

COSTI

Non si paga alcuna commissione d'ingresso.

E' previsto un canone di tenuta conto di 100 € annui.

Per quanto riguarda le commissioni di negoziazione, sul conto PIR è attivo un unico profilo: le commissioni fisse, nella misura prevista per i diversi mercati e strumenti finanziari (ad esempio 5 €, 6 €).

PROMOZIONI

In base agli accordi stipulati tra Directa e diversi partner, i Clienti potranno usufruire di uno sconto di 100 € sui costi di mantenimento dei conti Pir, valido per l'acquisto di un controvalore di almeno 15.000 € e solo per l'anno di acquisizione dei fondi Pir.

Partner aderenti alla promozione:

    • New Millennium Sicav
    • AcomeA
Commissioni ZERO su ETF PIR compliant, consulta le nostre promozioni Trading a commissioni ZERO

Ulteriori dettagli sulla normativa

Ricordiamo che, anche se qui di seguito forniamo alcune indicazioni sulla assai complessa normativa, e ci sforzeremo di farlo anche sulle sue eventuali future modifiche, la responsabilità di mantenere la qualifica di "PIR compliant" resta sempre a carico del cliente.

1. Possono aprire un Conto PIR solo persone fisiche, maggiorenni, non a carico di altri, e residenti fiscalmente in Italia.

2. Si può versare nel Conto PIR , anche in più riprese, e anche in titoli, un massimo di 30.000 € in ciascun anno solare, inteso come periodo di tempo tra 1° Gennaio e 31 Dicembre.

Ad esempio, se si apre il conto il 20 dicembre si possono versare 30.000 € subito, e poi altrettanti a partire dal 1° gennaio dell'anno successivo.
Per calcolare il rispetto di questo limite, l'importo da considerare è la somma della liquidità e del controvalore dei titoli al prezzo di riferimento della data di trasferimento.

3. Il conteggio dei giorni richiesto per arrivare ai 5 anni previsti si effettua titolo per titolo dal momento dell'acquisto di ogni titolo (data valuta) .

4. Per il calcolo del limite di concentrazione si fa riferimento al totale dei versamenti effettuati dal cliente nel Conto.

5. L'investimento dev'essere ripartito tra più emittenti, nessuno dei quali deve rappresentare singolarmente più del 10% del portafoglio del Conto PIR; sono da includere nel calcolo dell'importo totale di pertinenza di ciascun emittente anche eventuali CW o ETF di sua competenza.

Se ad esempio un cliente effettua un versamento iniziale di 20.000 €, il limite di concentrazione sarà di 2.000 € per titolo; se in seguito versa altri 10.000 €, il limite salirà a 3.000 €... e se l'anno seguente aggiungesse altri 15.000 €, passerebbe a 4.500 € per titolo.

6. Inoltre, il 70% dell'investimento globale deve essere di tipo "qualificato", vale a dire relativo a imprese residenti fiscalmente in Italia, o che in Italia abbiano "stabile organizzazione".

7. Ancora, almeno il 30% di questo 70% dev'essere investito in strumenti finanziari emessi da imprese che NON siano inserite né nell’indice FTSE MIB, né in indici europei equivalenti.

8. Il valore da conteggiare per il limite del 10% dell'investimento sul singolo emittente è il “costo fiscale” di acquisto: prezzo di mercato + commissioni di acquisto Directa.

9. Se si investe in ETF "PIR compliant", questi concorrono sempre di per sé a formare il 70% "qualificato" e non sono soggetti ai vincoli del 10% di cui sopra.

Se cioè si destinasse il 70% o più dell'investimento a uno solo o più ETF "PIR compliant" il Conto sarebbe PIR compliant.
Se invece gli ETF "PIR compliant" coprissero meno del 70%, quel che manca per raggiungere il 70% dovrebbe essere investito in "investimenti qualificati", ricordandosi di rispettare sempre il punto 7(!).

10. Per godere dei benefici fiscali, il conto deve essere compliant per 2/3 dell'anno, vale a dire, se l'anno è pieno, 243 giorni, e 244 negli anni bisestili. Per le "frazioni d’anno solare", normalmente due, all'inizio e alla fine della vita del Conto PIR, bisognerà invece conteggiare i 2/3 dei giorni totali della frazione d'anno.

N.B. Il periodo dei 2/3 non parte dal primo acquisto, ma dal primo giorno in cui il conto è divenuto PIR compliant. Dal primo acquisto, se il conto non è PIR compliant, parte il periodo di 1/3 "libero".

11. E’ possibile vendere i titoli acquistati sul Conto senza pagare l'imposta sul capital gain, ma solo se si reinvestono integralmente i proventi, eventuale plusvalenza inclusa, nell'arco di 90 giorni. Se viene venduto un titolo qualificato, si deve acquistare sempre un titolo qualificato; se si vende un titolo non qualificato, si può comprare quel che si vuole.

12. In caso di plusvalenza la somma reinvestita può anche superare la soglia del 10% di cui al punto 5 senza inficiare il rispetto dei vincoli.

13. Eventuali dividendi o proventi incassati sul Conto PIR potranno essere prelevati dal cliente o reinvestiti, purché l'incremento del capitale nell'anno solare non superi i 30.000 €.

14. In caso di successione il conto PIR viene estinto; gli eredi possono però beneficiare delle agevolazioni fino ad allora maturate dall'intestatario del piano.

CAUTELE da parte di Directa

- Eventuali somme di denaro inviate dal cliente che superassero il limite di 30.000 € totali (titoli più soldi) verranno per "precauzione" spostate su un altro conto o restituite sul conto bancario del cliente.

- Le ritenute fiscali normalmente operate su un conto trading verranno sul momento addebitate anche se non sono dovute; saranno riaccreditate entro la giornata successiva.
Ciò consentirà sia a Directa che ai clienti di tenere sotto controllo in modo preciso ciò che eventualmente dovrà essere pagato al fisco nel caso malaugurato che il conto risultasse non aver mantenuto, a qualsiasi titolo, la qualifica di "PIR compliant".