L'ANALISI QUANTITATIVA E I SUOI STRUMENTI

L'avvento dei computer ha molto accresciuto la popolarità dell'analisi tecnica perché ha reso possibile manipolare enormi quantità di dati, generando grafici istantanei e personalizzati.

Oltre a tracciare linee simili a quelle disegnate "a occhio", il computer invita a effettuare calcoli, per estrarre dalle cifre altri elementi potenzialmente significativi: è il campo d'applicazione dell'analisi quantitativa, che estrae dai dati una larga varietà di "indicatori e oscillatori".

Questi strumenti e quelli dell'analisi grafica possono essere impiegati nei cosiddetti trading systems, sofisticati programmi per PC che al verificarsi di determinate condizioni forniscono segnali di indicazione per l'acquisto o la vendita.

Ecco alcuni tra gli indicatori e oscillatori principali:

Media mobile (moving average)
E' la media dell'ultimo periodo che si vuole considerare: per esempio, a 60 giorni è la media dei prezzi degli ultimi 60 giorni. Ogni giorno il valore dell'ultimo giorno entra nel computo e quello del primo giorno della serie ne esce. Il risultato di questa "mediazione", riportato sul grafico di partenza, è una linea che mantiene l'andamento generale - ascendente o discendente - della serie originaria, ma ne smorza e appiattisce le punte, cancellando i movimenti casuali e poco significativi ed evidenziando meglio il trend sottostante. C'è però anche il rischio di smorzare troppo, e di non rilevare, o di rilevare in ritardo, cambiamenti importanti ma improvvisi.

Smorzamento esponenziale (exponential smoothing)
Produce un appiattimento simile alla media mobile, ma anziché togliere dal computo il valore più vecchio per far posto a quello del giorno più recente, riduce il peso del passato con una formula elegante e compatta, del tipo:

nuovo valore smorzato = valore precedente x 0,95 + prezzo ultimo giorno x 0,05

I due coefficienti numerici (qui 0,95 e 0,05) debbono assommare a 1, e il loro rapporto determina la maggiore o minore quantità di smorzamento (il peso del passato rispetto agli sviluppi più recenti). Il secondo è detto "fattore di smorzamento", oppure "alfa", e un alfa di 0,05 (un ventesimo) smorza all'incirca quanto una media mobile a 20 giorni.

Momentum
E' il rapporto tra la variazione del prezzo e il tempo in cui tale variazione è avvenuta. E' detto anche "velocità della tendenza" e disegna una linea che si appiattisce al rallentare della velocità della variazione, costituendo in tal caso un segnale di possibile inversione di tendenza.

Stocastico
Discende dall'osservazione che il prezzo di chiusura di un titolo si colloca spesso vicino al massimo o al minimo della giornata, a seconda che il trend sia rialzista o ribassista. Allora il caso "anomalo" di nuovi massimi lungo un trend rialzista, ma con chiusure giornaliere lontane dal massimo giornaliero, può far pensare a un indebolimento della tendenza positiva. Lo stocastico, per esempio a 10 giorni, si esprime con valori da 0 a 100, a seconda che l'ultimo prezzo si collochi vicino ai minimi o ai massimi degli ultimi 10 giorni.

RSI (Relative Strength Index)
E' ricavato dal rapporto tra la media degli incrementi di prezzo delle giornate positive e la media dei decrementi delle giornate negative, rapporto che viene poi "normalizzato" in modo che vari tra 0 e 100. Questa misura dovrebbe permettere di differenziare tra momenti di eccessiva richiesta (sopra 70: sono le situazioni a rischio di caduta, dette di ipercomprato) e di eccessiva offerta (sotto 30: sono le situazioni di sottovalutazione, dette di ipervenduto).

ROC (Rate of Change)
Si ottiene dividendo il prezzo a un certo giorno per lo stesso prezzo rilevato n giorni prima. E' quindi un tasso di variazione, e graficamente produce un indicatore che oscilla intorno a un livello centrale di riferimento, detto linea di equilibrio.

Pista ciclica
E' la differenza tra prezzo del giorno e media mobile, in percentuale sul valore della stessa media mobile. Valori positivi e negativi del rapporto indicherebbero rispettivamente fasi espansive e recessive.